giovedì 30 gennaio 2014

Il Chinotto, l'agrume dimenticato della Liguria

Il 21 gennaio 2014, nell'ambito del Martedì in Compagna, Mario Vergari, priore dell’Arciconfraternita del Chinotto - che ha come scopo quello di recuperare e conservare la cultura del chinotto promuovendo la partecipazione attiva dei giovani - è intervenuto sul tema:
 Il Chinotto, l'agrume dimenticato della Liguria
Il chinotto è originario della Cina da cui il nome. Gli Europei, e specificatamente i Portoghesi, ne vennero a contatto nel XVI secolo. L’interesse era dovuto al fatto che da tale frutto si ricavava una importante e odorosissima essenza per profumi. In più, la presenza di moltissime sostanze antiossidanti lo rendeva adatto alla conservazione sui velieri di allora anche in lunghissimi tragitti, come fonte di vitamine per gli equipaggi. Importato in Europa, il Chinotto si acclimatò sulle sponde del Mediterraneo e fino al XVIII sec. la sua coltivazione era parecchio diffusa, ma a partire dall’Ottocento si ebbe una notevolmente riduzione.
Attualmente la coltivazione del Chinotto è completamente scomparsa dalla Penisola Iberica, dalla Provenza, dal Nord Africa nonché, all'Est, dalla Turchia e dalla Siria. Oggi rimane coltivato in maniera industriale solo nella provincia di Savona (da Albenga a Savona) con un picco di produzione nella zona compresa tra Pietra Ligure e Finale Ligure.

F. Pittaluga presenta la conferenza al pubblico in sala

Il folto pubblico nella sala Borlandi della Società Ligure di Storia Patria
Mario Vergari (priore dell'Arciconfraternita del chinotto) consegna il gagliardetto
al prof. Franco Bampi (presidente dell'Associazione A Compagna)
Mario Vergari (priore dell'Arciconfraternita del chinotto) consegna
una confezione di prodotti della profumeria Abaton alla prof.ssa Maria Vietz
Il prof. Mario Vergari durante la conferenza.
I proff. Franco Bampi e Mario Vergari

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